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LA RUDEZZA DELLO STOPPER

LA RUDEZZA DELLO STOPPER

La palla rotola verso di te. Lenta, dopo un tackle a centrocampo. E tu ritorni di riflesso al campo d’allenamento quando eri nei Giovanissimi. Quando il mister ti urlava SPAZZALA!!! Così sei cresciuto. Con l’idea di distruggere il gioco. Ché quella porta doveva rimanere inviolata.

Così ti davano da marcare il centravanti e tu dovevi rimanergli incollato e qualche volta dovevi fargli anche sentire che potevi fargli male. Un pizzico, un pugnetto. Involontariamente gli schiacciavi il piedi mentre cercava di saltare. Doveva sentire la tua presenza. E quando non ci arrivavi con il corpo ti lanciavi in scivolata. Ché qualcosa dovevi colpire, palla o giocatore.

Adesso quella palla sta pian piano giungendo a te. E ti hanno detto che il calcio è cambiato. Che devi giocare la palla, che il gioco parte dalla difesa. Che il difensore deve avere i piedi buoni.

Ma dentro di te riecheggia l’urlo del Mister delle giovanili che ti richiama al tuo destino di difensore e sei tentato di ricacciarla il più lontano possibile, lì dove la tua porta non debba essere offesa.

E sei in pace con te stesso se la tua squadra non prende gol perché hai assolto a quello per cui sei stato educato: difendere la tua porta. Calcio Graffiti