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JOHN McENROE

JOHN McENROE

“Se fossi un po’ più gay di quello che sono, mi farebbe piacere essere accarezzato dalla volée di Mc”. Così chiosava Gianni Clerici per descrivere il tocco e la sensibilità di John McEnroe.

Perché il suo non era tennis, ma un’esibizione estetica. Ad accarezzare la palla come fosse il più delicato dei gesti paterni. A farla accomodare sulle corde e poi accompagnarla solo con il tocco. Come fosse tornata a casa. Come lui conoscesse le proprietà della fisica. Per un accordo istintivo con la natura.

Perché il suo tennis era istintivo. Con movimenti e gesti proibiti nelle scuole tennis. Tutto frutto di un’interpretazione personale. Come di chi non ha mai preso lezioni e ha imparato la tecnica contro un muro. Capendo da solo come colpire. E i suoi colpi così diventavano quasi delle pennellate improvvise su un foglio bianco. Pura improvvisazione. A combattere la noia di chi fa continua strategia o che persegue in modo monotono uno spartito tennistico.

Come la racchetta fosse il prolungamento del braccio. Come se tutto fosse già apparecchiato alla nascita. Quasi che un Dio avesse deciso qual era la sua missione nella vita. A compiere un destino per cui sei nato.

E quella istintiva propensione a rete. A cercare la propria zona di comfort. Il giardino di casa sua. Lì dove il talento può esprimersi. Dove la leggerezza conta più della potenza.

Istintivo nel gioco come nel carattere. Ad inscenare una lotta eterna contro gli arbitri. Ad insultarli per dettare una supremazia. Come a rimarcare la lesa maestà di fronte a decisioni contrarie. Ché non si può ostacolare chi è stato scelto dalla Natura ad illuminare questo sport.

A rinverdire quel detto secondo cui il genio viene sempre accompagnato dalla sregolatezza. Perché in Mc si ritrovavano i contorni del genio. Come di jazzista che improvvisa sulla scorta di un canovaccio. A creare dal nulla il colpo che ti lascia attonito. Che mai avresti pensato. E che lui rendeva possibile perché sapeva pensare fuori dall’ordinario.

John McEnroe ovvero il genio prestato al tennis. Calcio Graffiti