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GIAMPIERO BONIPERTI

GIAMPIERO BONIPERTI

Alla fine del primo tempo, il presidente Boniperti abbandonava il Comunale e andava via con il suo autista. Ascoltando “Tutto il calcio minuto per minuto”.

Perché a lui bastava far sentire la sua presenza. Far capire che c’era. Senza partecipare alla gazzarra del dopo partita. Le interviste, le polemiche, la gioia, la tristezza. Solo una figura che aleggiava. Che faceva sentire, nella sua assenza, il suo peso.

Lui che incarnava la Juventus. Che aveva contribuito a fare crescere quello “stile”. Prima da calciatore. Poi da dirigente. E infine dal 1971 come comandante in capo. Come Presidente. In una sorta di identificazione perfetta tra il club e l’uomo. Con quell’idea di eleganza e moderazione a cui lui aderiva completamente. Tanto da diventarne l’immagine compiuta.

Lui figlio della campagna novarese. Con unico sogno: la Juventus. E della campagna porterà la modestia. E quell’idea di lavoro che diventa immedesimazione totale in un progetto. Come una missione. Con la pacatezza degli umili. E la perseveranza e la costanza dei grandi.

Eppure così deciso nelle azioni. Da rappresentare una guida sicura. Il faro a cui la Famiglia Agnelli affida la sua creatura. Sicuri che saprà rappresentare la signorilità e il garbo. Insieme alle capacità decisionali di un vero capitano d’industria. Perché quando Boniperti voleva un calciatore, non c’era possibilità di un diniego. Perché come facevi a dire no alla Juventus fatta persona?

Ha operato quando il mondo del calcio non era ancora quella giungla di procuratori, agenti e intermediari. Quando il presidente parlava direttamente coi calciatori. Quando le società erano più importanti dei giocatori stessi. Legati ad un cartellino. E ha lasciato questo mondo, quando ormai stava cambiando.

Boniperti ha avuto un unico amore. Che ha voluto, scelto e amato. A dispetto dell’iniziale corteggiamento di altri club. Perché lui ha sempre desiderato quei colori. Quel bianco e nero che si intonavano così bene col suo carattere discreto. Quello di un contadino nato per fare il nobile. Calcio Graffiti