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BAR SPORT

BAR SPORT

La mattina, prima di andare a scuola passavo dal Bar dello Sport. Era al centro del paese. Di fronte alla villa comunale. Lo vedevi da lontano con la sua insegna a neon degli anni 60. Con una “S” che non si illuminava più e di sera diventava Bar Port.

Quando entravi a stento riconoscevi le persone che c’erano dentro. Una coltre di fumo inestricabile dominava l’aria. Una puzza di Marlboro rosse che era una manna per i polmoni. Superato l’impatto della nebbia ti compariva sul muro dietro il bancone l’effige di “Ciao”, mascotte squadrata di Italia ’90. Il bancone era di marmo e dietro tutto l’armamentario del bevitore di paese. Stock 84, Vecchia Romagna. Ché già dalla mattina c’era gente che si faceva il bianchetto o nascondeva il suo alcolismo dietro un caffè corretto. Di solito quasi piegati sul bancone, con denti gialli e zazzera incolta. Con la testa che girava alle 7 di mattina.

Io ci andavo per giocare al flipper e per leggermi la Gazzetta dello Sport. Delle volte la mettevo sotto il giubbotto e andavo via per leggermela in tranquillità in classe. Ma il padrone, stanco dei furti, ci aveva messo una catenella cortissima. Ma io, per sfregio, gli staccavo le pagine con i giocatori che poi incollavo sul diario.

Mi piaceva andarci soprattutto il lunedì. Perché partivano gli sfottò. C’erano soprattutto milanisti, interisti e juventini. Capivi già com’era andata la domenica dalla postura. Se avevano perso, entravano con sguardo basso, cercando di sorbire un caffè velocemente senza incrociare lo sguardo del nemico. Il quale puntualmente si presentava per infierire. Poi c’era qualche tifoso isolato di squadre non strisciate. C’era uno della Roma, uno del Verona e uno addirittura del Vicenza. Anarchici del tifo.

Si partiva sempre in sordina con la battuta velenosa per poi alzare la voce, finché non si sfiorava la rissa. Ma c’era da andare a lavorare. Non si poteva indugiare in quella gazzarra.

La morale comunque era sempre quella: l’allenatore un incompetente e l’arbitro sempre cornuto.

Adesso al posto del Bar Sport c’è il Serenity Bar che ha musica chill out in sottofondo e serve centrifugati e cappuccini alla soia.

I miei polmoni ringraziano ma dopo il caffè esco.

Perché mi annoio. Calcio Graffiti